Fire Tv, Amazon blocca la rimappatura dei tasti sul telecomando

Con il rilascio della versione 7.6.2.4 del firmware per la Fire TV Stick 4k Max, Amazon ha bloccato la possibilità di rimappare i tasti del telecomando. I telecomandi delle fire TV più recenti, infatti, hanno dei tasti fisici dedicati che rimandano ad alcuni servizi di streaming come Prime Video, Netflix, Disney+ e Amazon Music.

Sono molti i produttori hardware che, dopo essersi accordati con le aziende che forniscono servizi streaming, vengono pagati in cambio di inserire un pulsante dedicato con il logo che rimanda a quel servizio con cui hanno collaborato.

Per i dispositivi basati su Android TV (come TV e TV box) non sono di certo mancati i tentativi di rimappatura di questi tasti da parte degli utenti, tanto che hanno sviluppato diverse app per questo scopo. Tuttavia, a differenza dei suddetti nei quali è possibile installare queste app direttamente dal play store, sulle Fire TV Amazon non ne ha mai permesso la presenza nel suo Store proprietario. Nonostante tutto, però, AFTVnews aveva sviluppato un’app di nome Remapper, che permetteva di utilizzare quei tasti per lanciare altre app. Ovviamente non era presente nello store di Amazon, ma si poteva installare esternamente tramite file apk.

Purtroppo, però, Amazon ha deciso di passare alle maniere forti e nell’ultimo aggiornamento per la Fire TV Stick 4K Max ha sviluppato un metodo molto sofisticato per verificare se i tasti portano effettivamente al servizio di streaming predefinito, rendendo inutile l’utilizzo di Remapper. E’ probabile, oltretutto, che anche le altre Fire Tv riceveranno questo aggiornamento.

E le app esterne?

Nelle impostazioni di sistema Amazon sta cominciando a mettere in guardia gli utenti per l’installazione delle app esterne allo store. Prima di attivare l’installazione da fonti sconosciute, infatti, compare a schermo questo avviso:

E’ possibile che Amazon stia cercando di bloccare anche l’installazione di app esterne? Nessuno potrà mai saperlo. Tuttavia, da amanti del mondo Android e, soprattutto, del software libero, non possiamo che augurarci che ciò non accada.

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